Sir Edward Kelhoyr—Great Is Our Sin

Registrazione fonografica restaurata, 1902

Humenhoid
4 min readJun 2, 2020

La scoperta della registrazione Sir Edward Kelhoyr: Great Is Our Sin è il risultato di una ricerca del professor William Oppershaltz, che nell’aprile 2020 ha ritrovato una serie di 12 registrazioni fonografiche.

La scoperta è stata possibile grazie alla continua attività di ricerca di Oppershaltz, che nel 2019 ha rivenuto alcune lettere personali di Kelhoyr, poi raccolte e pubblicate nel libro Tenebris Lucet. Proprio le informazioni contenute nelle lettere ritrovate hanno permesso di individuare le registrazioni, poi ritrovate in una fabbrica abbandonata di Edimburgo.

Great Is Our Sin è la prima registrazione a essere resa pubblica dopo un’attenta fase di restauro dei delicati cilindri in cera, usati all’epoca come supporti di registrazione per i fonografi.

“Non si hanno altre informazioni sulle registrazioni di Kelhoyr, ma è probabile che lo scienziato abbia inciso numerose note vocali tra il 1902 e il 1919 con l’intento di costituire un archivio personale. Dalle sue lettere ritrovate (disponibili nel libro Tenebris Lucet), si ha un riferimento specifico a una collezione di registrazioni dei suoi esperimenti scientifici, per ora ancora sconosciuta. Purtroppo c’è una concreta possibilità che l’intero archivio sia andato distrutto dopo il violento incendio che ha devastato la casa di Kelhoyr, nel 1917. Ma questa incredibile scoperta lascia una speranza di ritrovare altre registrazioni.”—William Oppershaltz

Riportiamo il testo integrale della registrazione:

Great is our sin.
Sad is our fate.

I observe our time, and what I see is the shaking specter of an aging humanity.

We are all becoming more vulnerable to the germs of stillness and ignorance.
This is the evil we are condemning ourselves to.

We have waited six thousand years to have this immeasurable power of technique, industry, speed.

No ancient civilization has succeeded in this miracle. No one has ever been so majestic as the society we are beginning to build from the dusty catacombs of the old world.

Here is our temple erected: an imposing tower of glass and light and iron, to mark the beginning of a new era. The past is buried in marble and stone.

Behold the holy lighthouse!

What extraordinary energy has brought us here? What unknown force has allowed us such a privilege? It was us, the captains of the Ark of Progress, the last enlightened minds, heirs of these millennia of precarious evolution.

This is the time of awakening. A destruction that also means a rebirth.
Like a furious storm that after its passage reveals an unknown island full of wonders.

It will be we, the faithful castaways, who will lead humanity towards its recovery. The best era of our history will be our artifice.

Vitam impendere vero.

Still Too Human is part of the Kelhoyr’s phonograph recordings restored by William Oppershaltz

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